Cenni storici sulla Parrocchia di Madonna della Salute
Un paio di secoli or sono Alessandro Manzoni dichiarava che “per civilizzare un popolo, prima di aprire una strada sarebbe necessario costruire una chiesa”, principio che dovette animare anche l’intento del vescovo Agostini, allorquando l’11 febbraio 1938 proclamò l’avvio dell’ambizioso programma destinato a dotare la periferia cittadina di nuove chiese per rispondere alle necessità pastorali dei nuovi quartieri in via di espansione. Già durante la visita vescovile del 1934 a Torre la popolazione locale aveva pregato il presule di procedere rapidamente alla realizzazione di una nuova chiesa a Mortise, in luogo dell’ormai angusto oratorio dell’Immacolata Concezione (poi ridenominato della Natività di Maria), restaurato nel 1933 ma insufficiente a contenere i fedeli durante la messa festiva.
In occasione della sua seconda visita pastorale a Torre, il 22 dicembre 1940, il vescovo Agostini proclamò, davanti al parroco Ottavio Levorato, di aver “provveduto al terreno adatto per l’erigenda chiesa”. La posa della prima pietra avvenne il 14 aprile 1941, nel corso di una memorabile cerimonia svoltasi al centro dell’area prescelta per l’erezione del nuovo edificio, alla presenza delle autorità cittadine civili e religiose e di una moltitudine di mortisani. La chiesa fu edificata nel breve volgere di un anno dalla locale impresa di costruzioni Antonio Tombola e fu solennemente benedetta dal vescovo Agostini il 19 aprile 1942 tra la commozione dei numerosi convenuti che videro finalmente appagato il proprio desiderio d’iniziare una nuova vita spirituale sotto la protezione della Beata Vergine. A vegliare sulle 1500 anime residenti nella nuova parrocchia, staccata dalla pieve di Torre, fu chiamato il giovane sacerdote don Antonio Forestan, proveniente dalla precedente esperienza di cooperatore a Noventa Padovana.
Passato il periodo bellico, durante il quale il suolo della parrocchia fu più volte colpito dai bombardieri alleati, con largo tributo di vittime e feriti, ripresero i lavori per la realizzazione delle opere parrocchiali, grazie alla manodopera volontaria offerta a turno dai parrocchiani. Furono così ultimati nel 1948 la sala cinematografica Excelsior e l’asilo infantile, mentre nel 1953 fu completato l’edificio che ospitava il patronato maschile e femminile e l’anno successivo inaugurato il campo sportivo. La vita parrocchiale era tutto un fermento: fiorenti e partecipate erano le associazioni cattoliche parrocchiali, le confraternite, la dottrina cristiana, le processioni del Corpus Domini e dell’Ascensione, la filodrammatica, i giochi sportivi vicariali e la sagra paesana, che da allora si svolge ai primi di settembre. Grandi festeggiamenti furono tributati al passaggio della Madonna Pellegrina nel maggio 1950, che seguiva di qualche mese la prima visita pastorale del vescovo Bortignon. Il 9 settembre 1950 la chiesa, ancora piuttosto spoglia, fu consacrata alla Natività di Maria. Negli anni Cinquanta e Sessanta proseguirono i lavori di completamento interno della chiesa, con la posa del pavimento alla palladiana e la decorazione del presbiterio (1949), la collocazione delle campane a disco (1953), i nuovi banchi (1956), il riscaldamento (1957), i confessionali (1959), l’illuminazione (1961), gli altari di S. Antonio e della Madonna (1962), il coro (1963), le gradinate e il mosaico sopra la porta d’ingresso (1964), le vetrate artistiche, il battistero e il rivestimento in marmo verde (1966) e il nuovo organo elettronico (1970).
Il 5 marzo 1971 fu inaugurato il primo Consiglio Pastorale per favorire una partecipazione più attiva dei fedeli alla vita parrocchiale, mentre il successivo 21 novembre fu inaugurato il nuovo Monumento ai Caduti a cura della locale Associazione Combattenti e Reduci, sorta nel 1957.
A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, complice la massiccia urbanizzazione delle periferie, il territorio di Mortise si trasformò in un gigantesco cantiere per la realizzazione d’importanti lavori stradali e la costruzione dei nuovi complessi edilizi di via Bajardi e Cardan, destinati ad ospitare centinaia di nuove famiglie il cui insediamento porterà allo smembramento del territorio più settentrionale di Mortise, che andrà a costituire il circondario dalla nuova parrocchia di Cristo Risorto.
Nel 1979 furono realizzati i nuovi impianti sportivi parrocchiali (pista di pattinaggio, piastra polivalente), in modo da offrire ai giovani nuove opportunità di carattere ricreativo, in alternativa all’attività proposta fin dal 1964 dalla società sportiva U.S.A. Mortise. Alla fine degli anni Ottanta furono avviati i lavori per la sistemazione del sagrato e la pavimentazione del piazzale, terminati nel 1993. Nello stesso anno venne promosso il restauro del settecentesco oratorio della Natività di Maria, sconsacrato nel 1942 e utilizzato nel dopoguerra come patronato e aula scolastica. L’ultimo ventennio di vita della parrocchia si caratterizza per le attività a favore dell’integrazione (specie con le comunità africane e sudamericane), della solidarietà (mercato equo solidale, punto di ascolto, progetto “Mamme sole”, cucine popolari, gruppo teatrale “Ci siamo anche noi”) e della beneficienza (Caritas, chiarastella, sostegno adozioni a distanza), le iniziative culturali (concerti, pubblicazioni storiche, mostre fotografiche, Librando, Fattoria in Città), le celebrazioni religiose (via Crucis e processioni) e ludiche (Carnevale, Grest) interparrocchiali con la vicina Cristo Risorto. Tra il 2009 e il 2010 sono stati ultimati i lavori di rifacimento del tetto della chiesa e il restauro dei banchi, grazie anche al contributo di un generoso lascito.
Nei settant’anni di vita da poco trascorsi la parrocchia ha visto succedersi sei parroci: don Antonio Forestan (1942-46), don Guerrino Ruffato (1946-69), don Mario Stella (1969-73), don Sergio Martello (1973-90), don Luciano Carraro (1990-2001) e l’attuale don Bruno Piccolo (2001). Numerosi anche i cooperatori che si sono avvicendati: don Luigi Fritz (1946), don Siro Offelli (1946-48), don Danilo Povolo (1948-54), don Alfredo Magarotto (1954-57), don Giovanni Zanon (1957-64), don Olivo Sartori (1966-70), don Arnaldo Visentin (1970-72), don Giorgio Vescovi (1972-73), don Fernando Comi (1973-76), don Antonio Deguio (1976-85), don Bruno Faggion (1985-87), Carlo Disarò (1987-91), don Alessio Bertesso (1991-95), Emilio Peruzzo (1995-97), don Davide Francescon (1997-2001), Federico Bollettin (2001-04), don Matteo Fornasiero (2004-08), don Alessandro Pedron (2008-12).